Le mille e una vista lago

Una vasta dimora signorile realizzata per la maggior parte in luminosi piani ipogei dissimula l’immagine di una aggiornata modernità lacustre tra le fronde di un rigoglioso parco

Testo: Filippo Semprebon
Foto: Giovanni Morandini
Condividi

Dalle colline di Bardolino, lo sguardo può spaziare senza soluzione di continuità per gran parte del lago di Garda. In una bella giornata si può distinguere tutto il paesaggio compreso tra punta San Vigilio e Sirmione, abbracciando la costa veronese e traguardando in lontananza la riviera bresciana. Le lievi alture digradano dolcemente verso le zone lacustri offrendo un panorama ineguagliabile, che nel tardo pomeriggio si accende di mille riflessi dorati. È noto: il lago di Garda e le colline moreniche circostanti sono tra i paesaggi più suggestivi e riconosciuti di tutta la provincia di Verona, e non a caso sono sempre stati luoghi ambiti per la villeggiatura. Non stupisce, quindi, che il committente, un facoltoso imprenditore che viaggia e lavora per tutto il mondo, si sia innamorato proprio di questo luogo e abbia deciso di far costruire qui la sua holiday home.

Il progetto è stato affidato a Ardielli Associati, studio di architetti veronesi diretti da Marco Ardielli e Paola Fornasa, che già in altre realizzazioni si è confrontato con il contesto gardesano (cfr. «AV» 83, pp. 16-23). “Il tema del monoaffaccio assieme al “mimetismo” sono stati gli elementi portanti del nostro progetto”, spiega l’architetto Marco Ardielli. “Questi temi li abbiamo sviluppati per risolvere un problema molto comune per chi, come noi, lavora sulla costa gardesana: ovvero come inserire una struttura di grande dimensione su di un terreno a falda rispettando non solo le funzioni imposte dal committente ma anche l’ambiente circostante. Siamo riusciti a rendere praticamente invisibile la struttura su tre lati oltre che alla vista da monte, in cui i tetti verdi schermano o riducono di molto la percezione del manufatto”.

Uno sguardo alla sezione trasversale può farci comprendere molto dell’intuizione progettuale. Nato da una demolizione e ricostruzione con aumento di volumetria, l’edificio si sviluppa su quattro piani, assecondando il pendio sul quale si erge e disponendo gli ambienti in terrazzamenti lungo le curve di livello. In alto sono collocate le zone living e notte, mentre ai livelli inferiori un’area wellness/fitness, varie attrezzature oltre a locali di servizio. Un grande cavedio, rivolto verso est, fa da trait d’union tra i vari ambienti della casa; un vero e proprio patio interno dove è possibile ripararsi dalla calura estiva. La sua presenza è essenziale per il funzionamento dell’edificio, spiegano i progettisti: “La villa, infatti, è energicamente assai performante, anche grazie alla grande superficie contro terra e alla ventilazione naturale garantita dal cavedio e dal salone passante che fungono da camino per l’intero sistema”.


Peso e compattezza contrapposti a trasparenza e leggerezza, sono caratteristiche predominanti dell’aspetto di questa architettura. Gran parte della costruzione è scavata nella collina e si rivela all’esterno attraverso un basamento in grossi conci di pietra locale. L’ultimo livello, caratterizzato da un marcapiano metallico bianco e da pareti completamente vetrate, si libera dalla grevità sottostante e denota con la sua trasparenza tutta la contemporaneità dell’intervento. Ma il punto chiave di tutto il progetto è da ricercare al suo interno. Qui il protagonista assoluto è il paesaggio. Gli spazi prendono forma a partire dai vuoti, e la casa tende a penetrare nella natura circostante.

Nel soggiorno due vetrate contrapposte di quindici metri di luce si aprono scomparendo nel muro. Il volume della stanza si lascia attraversare dalla natura e diventa una sequenza spaziale unica, dal patio interno al paesaggio esterno. Il pavimento scuro del soggiorno, in pietra di Farsena, continua su una terrazza a sbalzo che invita a tuffare lo sguardo letteralmente all’interno del lago. Forse ancor più sorprendente in tal senso è la zona notte all’ultimo piano. L’intimità delle stanze da letto e da bagno è completamente messa a nudo di fronte alla vastità dell’acqua, delle colline e delle montagne circostanti, accentuate, se ce ne fosse ancora bisogno, da un gioco di specchi a tratti anche ironico.

La villa si fonde con il paesaggio, non lo imita. Lascia le sue bianche pareti ai riflessi della luce, i suoi dettagli minimali e gli eleganti rivestimenti, al lago e al suo tempo.

LOCALITÀ:
COMMITTENTE
Privato


PROGETTO
Ardielli Associati
arch. Marco Ardielli
arch. Paola Fornasa


COLLABORATORE
arch. Damiano Capuzzo

VISUALIZZAZIONE
Francesco Hans Scandinavo
Federico Novi Lora


DIREZIONE LAVORI
arch. Simone Turrina

CRONOLOGIA
Progetto: 2010/2011
Realizzazione: 2011/2014


DATI DIMENSIONALI
Sup. parco: 30.000 mq
Vetrata continua soggiorno: 120 mq
Parapetti in acciaio: 130 ml
Bagni: n. 11
Potenza cabina elettrica: 150 kW (compreso parco)